Perché diciamo che l’ anatocismo è sparito ma non per tutti?
Stop definitivo all’ anatocismo ma non per tutti, o meglio come al solito ci sarà una deroga, una autorizzazione che la banca farà sottoscrivere ai clienti “più in difficoltà”, a coloro, in particolare le PMI, che non avranno le risorse per pagare gli interessi calcolati alla fine di ogni anno.
Dal 1° ottobre 2016 infatti con il decreto n. 343 del 3 agosto del Cicr (Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio) scrive la parola “fine” alle controversie sul calcolo degli “interessi sugli interessi”, l’ anatocismo, ad eccezione di quelli moratori per i quali si continuano ad applicare le norme generali del codice civile.
Il calcolo degli interessi sarà effettuato ogni 31 dicembre (salvo che il rapporto venga concluso prima) e sarà assicurata la stessa periodicità sia per gli interessi creditori che debitori, quindi annuale.
Perché diciamo che l’anatocismo è sparito ma non per tutti?
Oggi un’azienda che lavora “con i soldi della banca”, a fine trimestre si vede addebitare gli interessi (interessi su interessi quindi anatocismo) ma non deve pagarli subito perché vengono sommati al capitale da restituire alla banca, e questo accade sino all’infinito.
Con la nuova legge succederà che gli interessi verranno sempre calcolati ma su una colonna a parte, separata dal capitale e solo al 31 dicembre si determinerà la somma degli interessi dei 4 trimestri.
Se quindi, a fronte di un conto corrente affidato per 100 mila euro vengono addebitati per ognuno dei 4 trimestri una cifra di euro 5.000,00, per un totale a fine anno di euro 20.000,00, questi 20.000,00 euro diventano esigibili dalla banca dopo il 1 marzo.
Ed ecco che se il cliente non è in condizioni di pagare “il conto”, quello degli interessi, può mettersi d’accordo con la banca e pattuire, al fine di evitare pagamenti di somme moratorie o di avvio di azioni giudiziarie, il pagamento degli interessi con addebito in conto a valere sul fido; è come se avesse ottenuto un ulteriore finanziamento su cui pagare ovviamente ulteriori interessi, un “cane che si morde la coda”.
Il problema è anche un altro, quello dei tassi, dei costi, delle commissioni, dei costi di mora che devono essere equi: la regola invece è che se sei un “cliente forte” di solito riesci ad ottenere bassi costi, se sei un cliente già in difficoltà la banca finisce di massacrarti applicandoti costi indicibili.
Avete mai provato a leggere il costo per ogni operazione? Quando fate un versamento allo sportello, misto con contanti ed assegni piazza e fuori piazza sapete quanti movimenti vi conteggiano?
E sapete tutti questi costi quanto vanno ad incidere sul reale tasso applicato?
Si certo, lo immaginate ma forse non sapete che spesso le banche riescono anche a superare i tassi soglia determinati da Banca D’Italia e questo accade molto più spesso di quanto si possa immaginare.
Cosa succede quando “ i conti non tornano”? Quando i tassi soglia vengono superati? Succede che la banca vi deve restituire tutti gli interessi e tutti i costi e commissioni di quel trimestre, e per aziende che hanno conti “affidati” da molti anni, stiamo parlando di decine e centinaia di migliaia di EURO.
Ecco perché un buon imprenditore DEVE far controllare i propri rapporti di conto corrente.
Ecco perché ora, se sei arrivato sin qui devi chiamare il 02.90427304 o inviare una mail a
info@risarcimentomutui.it – controllare i tuoi conti correnti, mutui, leasing e finanziamenti è un dovere NON un optional.
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